Nel suo ultimo post sul blog, ClioMakeup parla di un argomento che da tempo mi frullava nella testa, e così, invece di dire la mia tra i milioni di commenti che sicuramente le arriveranno, ho pensato di aprire un dibattito con voi sull’argomento. Se vi va, tutte le vostre opinioni e riflessioni sono le benvenute.
Ma andiamo con ordine. Nel suo post, Clio parla con molta ammirazione di una MUA di fama mondiale, Pat McGrath (non sto qui a dirvi chi sia, se però volete un post di approfondimento lo farò per voi volentieri), raccontando di aver notato come il suo look sia diamentralmente opposto rispetto a quelli che crea. Ebbene si, la famosissima Pat quando lavora non si trucca, veste rigorosamente di nero e porta quasi sempre i capelli raccolti indietri da una fascia nera. Il suo look è sobrio ma.. può definirsi sciatto?
La riflessione la sto facendo da parecchi mesi. Ho sempre saputo, nel momento in cui ho deciso di intraprendere il mio percorso come Make Up Artist, che il modo in cui mi sarei presentata agli altri avrebbe determinato in parte la riuscita mia e dei miei progetti. Ed è così in ogni ambito, quindi nel rispetto della mia persona ho sempre cercato di vestirmi e prepararmi in maniera tale da sentirmi a mio agio e dare di me un’immagine di persona seria, calibrata, ordinata, pulita ecc
Purtroppo al giorno d’oggi ci sono dei canoni imposti che molte persone eleggono a canoni d’eccellenza: vuoi che sia la magrezza, l’altezza o altro. Io mi sono sempre opposta a questi canoni. Sono convinta che l’immagine che ogni persona decide di dare di se stessa non debba dipendere da terzi ma solo dalla personalità.
Capisco ovviamente che per certi lavori siano richieste determinate caratteristiche ma mi chiedo: una donna che porta una taglia 50 non può essere ugualmente comunicativa come una che porta la 42?
Senza divagare troppo, mi è capitato, e mi capita ancora di esser discriminata sul lavoro a “causa” della mia fisicità, ma non credo me ne farò una ragione.
E allo stesso modo non tollererei di esser discriminata perchè non mi trucco o perchè mi presento al lavoro vestita di nero o con una fascia per capelli.
Voglio però fare una distinzione: decidere di non truccarsi, vestirsi di nero e indossare una fascia per capelli non devono essere visti per forza come sintomo di sciatteria, possono essere scelte personali ben ragionate.
Personalmente sono sempre vestita di nero quando lavoro, perchè reputo che in certe situazioni (ad esempio sfilate ecc) io debba risultare meno visibile possibile, per dare spazio a chi in quel momento ricopre ruoli diversi dai miei. Il nero è la mia divisa, mi fa sentire a mio agio e lo utilizzo volentieri. Ma l’ho scelto, non me l’ha imposto nessuno. E a dirla tutta non amo particolarmente chi per lavorare viene vestito manco dovesse fare una sfilata, ma son gusti, e finchè si rimane nei limiti del buon gusto, rispetto la cosa pur non condividendola. Io non andrei mai a lavorare sui tacchi, o con una camicetta scollata, ma se la persona si trova a suo agio e la scollatura non è volgare, faccia pure, chi sono io per dire che non può vestirsi così?
Per quanto riguarda il trucco, cerco sempre di avere un aspetto sistemato, di mettere un filo di fondo e almeno il mascara, ma se proprio non riesco, non ho problemi a presentarmi struccata. Questo perchè mi sento a mio agio col mio viso anche senza trucco, non ho nulla che vada nascosto sotto chili di cerone e non credo che il fatto che lo indossi o meno sia indice di maggior o minor professionalità. E’ ovvio che cerco di tenere le sopracciglia in ordine, di non esporre il mio magnifico baffetto, e vi dirò anche che per me tutto questo non è semplice, avendo problemi ormonali che mi determinano una peluria sul viso non indifferente e che di certo non posso radere! Però nel mio piccolo cerco di presentarmi ordinata.
Stesso discorso per le unghie, cerco di mantenere sempre curate, pulite e in ordine, ma non mi sento in dovere di indossare lo smalto.
I capelli? Idem ancora. Li mantengo puliti e in genere quando lavoro ho sempre la coda di cavallo, questo perchè odio avere i capelli davanti agli occhi quando lavoro, e scostarli di continuo mi irrita. Quindi li lego e mi sento a posto e pronta per lavorare. Ma c’è chi si sente a proprio agio tenendoli sciolti, quindi va benissimo. Non vedo perchè si debba ritenere sciatto chi sceglie diversamente.
In conclusione, io non credo che Pat McGrath sia sciatta, credo che la mise che indossa (comprensiva di trucco e capelli) sia quella che lei reputa più comoda, adatta e in linea con la sua personalità quando lavora. E la rispetto per questo. E vi dirò di più: sono felice che in america ci siano persone del suo calibro, scelte non per come si presentano fisicamente, ma per la professionalità che mettono sul lavoro!
Dovrebbe essere così ovunque!
Aspetto le vostre riflessioni.
Laura
A.G. - What's in my bag dice
L’immagine con cui si sceglie di presentarsi è certamente un biglietto da visita, partendo dal presupposto che a mio avviso la mia immagine esteriore e il mio stile e modo di vestire e truccarmi è l’esatto riflesso della mia personalità o della mia posizione verso l’occasione a cui mi sto presentando.
Partendo da questo, a mio avviso Path MaGrath non sceglie affatto di avere un aspetto dimesso o sciatto, credo che abbia un look pratico, curato nelle scelte, professionale e comodo, senza contare che lavorando con colori e prodotti un abbigliamento semplice e nero le evita di sporcarsi e di apparire così veramente in pessime condizioni. Molto probabilmente se a me si avvicinasse una truccatrice vestita di gonna a palloncino, tacchi e quant’altro, la prenderei più per una presentatrice che per una make up artist, non afferrerei subito il suo ruolo.
La questione dell’immagine di una persona poi è certamente molto più ampia, credo che nessuno debba essere giudicato dal suo aspetto fisico (questo mai in ogni campo, lavorativo o sociale che sia), sul lavoro non è questo che si discute e non deve esserlo, però penso che saper vestire un ruolo professionale non sia solo una questione di come si lavora, ma anche di come ci si propone, al cliente, al capo, al collega. Ogni ruolo suppongo abbia una sua divisa e credo che sia giusto così in un certo senso.
baciii
ClarettaxP dice
Beh che dire, sono concorde con te sul fatto che ognuno deve vestirsi e truccarsi in modo tale da essere in pace con se stessi! Approvo la scelta di questa grande MUA in quanto è anche un esempio per tutte coloro che pensano che lavorare nel mondo della bellezza sia sinonimo di essere sempre in ghingheri come se si dovesse andare al gran ballo! Ho molta stima per le persone come lei, in quanto dimostrano grande autostima e coraggio nel mostrarsi per quello che sono! Io anche non sono una di quelle ragazze che seguono i canoni imposti dal mondo! Gli unici standard che approvo sono i miei, quindi se ho voglia di un makeup estroso alle 7 di mattina ben venga! Ognuno deve sentirsi libero di esprimere la propria personalità come meglio crede! Un bacio
Ilaria Previati dice
penso che ne farò un post pure io!! :))
Michela LittleStinker Moretti dice
Ti dò pienamente ragione, lei a me trasmette un gran senso di professionalità così e non sembra affatto sciatta 🙂
Valentina Asti dice
Ahahahah "la tua testa sembra il club del libro all'ora del the"
Des TrucchiSvelati dice
Io commento subito, alle prime righe, per poi tornare alla lettura: Laura per favore mi racconti i maggiori MUA considerati di riferimento nel settore? La conosco, ma troppo poco per considerare soddisfatta la mia sete di sapere ^^ Torno al post :*
Des TrucchiSvelati dice
Finito di leggere il tuo post lo trovo così naturalmente condivisibile da avere la curiosità di leggere cosa abbia scritto Clio in merito… ps a dire il vero a me piacciono di più i truccatori e le truccatrici vestiti di nero e con i capelli legati, li trovo professionali e mi fanno sentire più a mio agio nel ruolo di modella o cliente. Ti dirò di più: adoro i truccatori che come te parlano poco, il giusto magari per dare qualche indicazione, oppure che aspettano di aver terminato il trucco per dare preziosi consigli. Non amo le chiacchiere ad ogni costo, mi mettono a disagio.
Des TrucchiSvelati dice
Mah… mi sembra che Clio stessa non abbia ben chiaro cosa voglia pensarne/dirne… la etichetta come sciatta e poi dice che con il suo talento può presentarsi anche in pigiama… decidi, figlia mia, la tua testa sembra il club del libro all'ora del the.
MakeUPassion dice
concordo con te in pieno…io vado di jeans e maglietta nera…capelli rigorosamente legati e ,se ho tempo, trucco ..mani pulite e curate..inutile dire che l'igiene è fondamentale, specialmente se si lavora a stretto contatto con le persone e sulla pelle di queste ultime. Bel post, brava!
Giorgia Trovò Make Up dice
Idem!!!
A.G. - What's in my bag dice
L’immagine con cui si sceglie di presentarsi è certamente un biglietto da visita, partendo dal presupposto che a mio avviso la mia immagine esteriore e il mio stile e modo di vestire e truccarmi è l’esatto riflesso della mia personalità o della mia posizione verso l’occasione a cui mi sto presentando.
Partendo da questo, a mio avviso Path MaGrath non sceglie affatto di avere un aspetto dimesso o sciatto, credo che abbia un look pratico, curato nelle scelte, professionale e comodo, senza contare che lavorando con colori e prodotti un abbigliamento semplice e nero le evita di sporcarsi e di apparire così veramente in pessime condizioni. Molto probabilmente se a me si avvicinasse una truccatrice vestita di gonna a palloncino, tacchi e quant’altro, la prenderei più per una presentatrice che per una make up artist, non afferrerei subito il suo ruolo.
La questione dell’immagine di una persona poi è certamente molto più ampia, credo che nessuno debba essere giudicato dal suo aspetto fisico (questo mai in ogni campo, lavorativo o sociale che sia), sul lavoro non è questo che si discute e non deve esserlo, però penso che saper vestire un ruolo professionale non sia solo una questione di come si lavora, ma anche di come ci si propone, al cliente, al capo, al collega. Ogni ruolo suppongo abbia una sua divisa e credo che sia giusto così in un certo senso.
baciii
ClarettaxP dice
Beh che dire, sono concorde con te sul fatto che ognuno deve vestirsi e truccarsi in modo tale da essere in pace con se stessi! Approvo la scelta di questa grande MUA in quanto è anche un esempio per tutte coloro che pensano che lavorare nel mondo della bellezza sia sinonimo di essere sempre in ghingheri come se si dovesse andare al gran ballo! Ho molta stima per le persone come lei, in quanto dimostrano grande autostima e coraggio nel mostrarsi per quello che sono! Io anche non sono una di quelle ragazze che seguono i canoni imposti dal mondo! Gli unici standard che approvo sono i miei, quindi se ho voglia di un makeup estroso alle 7 di mattina ben venga! Ognuno deve sentirsi libero di esprimere la propria personalità come meglio crede! Un bacio
Roberta Scagnolari dice
Come già detto su Facebook quoto la tua riflessione, l'importante è essere puliti e in ordine. Si al nero e w la semplicità!
vanessa vetriani dice
Concordo a pieno con la tua riflessione, quello che conta è essere in ordine, puliti e a proprio agio. E di sicuro una personalità come Path MaGrath non può assolutamente essere definita sciatta! 😉 Il nero è il mio colore per eccellenza, trovo dia un’immagine di ordine ed eleganza come nessun altro 🙂
vanessa vetriani dice
Concordo a pieno con la tua riflessione, quello che conta è essere in ordine, puliti e a proprio agio. E di sicuro una personalità come Path MaGrath non può assolutamente essere definita sciatta! 😉 Il nero è il mio colore per eccellenza, trovo dia un’immagine di ordine ed eleganza come nessun altro 🙂
Nymphashion dice
Bellissimo questo post e molto interessante!
Dunque secondo me la “divisa” di Pat sul lavoro è tutto tranne che sciatta, è professionale. Lavorando con pigmenti e creme il nero è il colore più adatto perchè, dovesse macchiarsi, non sarebbe una tragedia. La fascia le permette di lavorare guardando le modelle tenendo la faccia in giù senza il disturbo dei capelli, il che mi sembra normale e appropriato.
Personalmente mi trasmetterebbe più fiducia una che lavora così che non una tucca in tiro e che deve prima pensare ad essere a posto lei che a mettere a posto gli altri!
Diverso è il discorso per i colloqui di lavoro e le apparizioni in pubblico: lavori con la bellezza, è giusto che tu ti faccia notare per cosa sai fare anche sul tuo corpo, quando non hai ingombri di lavoro.
Questo è il mio pensiero ^_^
A presto!
Nymphashion dice
Bellissimo questo post e molto interessante!
Dunque secondo me la “divisa” di Pat sul lavoro è tutto tranne che sciatta, è professionale. Lavorando con pigmenti e creme il nero è il colore più adatto perchè, dovesse macchiarsi, non sarebbe una tragedia. La fascia le permette di lavorare guardando le modelle tenendo la faccia in giù senza il disturbo dei capelli, il che mi sembra normale e appropriato.
Personalmente mi trasmetterebbe più fiducia una che lavora così che non una tucca in tiro e che deve prima pensare ad essere a posto lei che a mettere a posto gli altri!
Diverso è il discorso per i colloqui di lavoro e le apparizioni in pubblico: lavori con la bellezza, è giusto che tu ti faccia notare per cosa sai fare anche sul tuo corpo, quando non hai ingombri di lavoro.
Questo è il mio pensiero ^_^
A presto!
Mix&Match Blog dice
Mi trovi d'accordo su tutta la linea.
Ti racconto un piccolo aneddoto: mi è capitato di ritoccare il trucco ai colleghi attori tra un atto e un altro senza avere il tempo di togliermi l'abito di scena (e come sai io non sono una cantante d'opera, non mi capita quasi mai di avere costumi troppo pomposi, ma in quel caso si trattava di un abito elegante con una generosa scollatura) e no, non è stato bello: mi sentivo "legata" e i colleghi stessi hanno "sentito" che due ore prima, potendoli truccare con una mise più comoda, ero molto più a mio agio. Senza contare l'imbarazzo di sbattere in faccia le tette a colleghi e colleghe, suvvia! Non è un bel gesto, diciamocelo, almeno non un gesto sobrio! 😀
Quando fumavo facevo attenzione anche a una cosa molto importante: cercavo di far scomparire l'odore dell'ultima sigaretta fumata sia dalle mani che dalla bocca, perché non credo che nessuno gradirebbe certi odori da una persona che deve toccarti e starti a una distanza talvolta molto ravvicinata. E comunque, al netto di una corretta igiene orale, un chewing gum o una mentina a portata di mano possono essere una salvezza anche ora che non fumo, lo ammetto! 😉